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Primo Dantedì d'Italia

Primo Dantedì d'Italia

Una piccola pausa anche per noi, per rispolverare vecchi libri di scuola e rendere omaggio a Dante, nel primo #Dantedì d’Italia, giornata per celebrare il sommo poeta, simbolo della nostra identità e cultura nel mondo, fondatore della nostra lingua.

Per distinguerci, non abbiamo scelto una pagina della Divina Commedia ma un sonetto della “Vita Nuova”, antologia delle rime dantesche che ruotano intorno all’amore del poeta per Beatrice, perché per noi l’amore è ciò di cui, soprattutto oggi, abbiamo più bisogno, o per dirla con le parole di Dante, L'amor che move il sole e l'altre stelle”(Paradiso, XXXIII, v. 145).

Raccogliamo l’invito del Ministero e leggiamo anche noi Dante, e invitiamo anche voi a farlo, per diffondere bellezza, diffondere poesia.

 

Approfondimento:

Secondo gli studiosi, il 25 marzo è il giorno in cui Dante, nella primavera del 1300, iniziò il suo viaggio ultraterreno, raccontato nella “Divina Commedia”, alla volta di Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ecco perché recentemente il Governo, su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, ha istituito proprio in questa data la giornata dedicata a Dante, in questo periodo più importante che mai per “per restare uniti” (parola del Ministro).

Approfondimento bis:

Ecco la poesia che abbiamo scelto:

«Ne li occhi porta la mia donna Amore» (Vita nuova, cap. XXI)

Ne li occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
ov’ella passa, ogn’om ver lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core,

sì che, bassando il viso, tutto smore,
e d’ogni suo difetto allor sospira:
fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
Aiutatemi, donne, farle onore.

Ogne dolcezza, ogne pensero umile
nasce nel core a chi parlar la sente,
ond’è laudato chi prima la vide.

Quel ch’ella par quando un poco sorride,
non si pò dicer né tenere a mente,
sì è novo miracolo e gentile.

 

 

Avete individuato il vino che compare nello sfondo della foto?

 

Si tratta del nostro TELA DI RAGNO, un blend di Cabernet Sauvignon e Aglianico del 2013, scelto, oltre che per la sua piacevolezza, per il suo nome e la storia che si cela dietro!

Il Tela di Ragno è un vino che viene lasciato invecchiare 12 mesi in legno e 6 mesi in bottiglia. In origine non doveva essere un blend ma un aglianico in purezza, ecco da dove deriva il nome: dalle ragnatele che si formavano intorno alle botti nell'attesa che l'Aglianico maturasse! Le ragnatele avvolgevano le botti, come a proteggere il vino...

E così Marco e Francesco, con il loro enologo, hanno avuto l'idea di unire l'Aglianico al Cabernet Sauvignon, ed ecco che è nato questo splendido vino rosso con sentori di cannella, liquirizia, caramello, ciliegia, mirtillo, ribes e infine mandorla!

Per la sua raffinatezza, per il tempo di attesa che si cela dietro ogni capolavoro, ecco perchè abbiamo scelto il Tela di Ragno per dedicarlo alla poesia e a Dante in questo primo Dantedì d'Italia.

 

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